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Fotografare opere d’arte

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Non capita a tutti di dover fotografare un Mosaico grande quanto una parete.

“Come farò?” fu la prima domanda che mi posi appena mi trovai di fronte al Mosaico della Battaglia di Isso (conosciuto anche come Mosaico di Alessandro), un mosaico romano del 100 a.C. circa. Un opera eccezionale, attualmente conservata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli.

Il mosaico, realizzato con circa un milione e mezzo di tessere, fu trovato durante gli scavi archeologici il 24 ottobre 1831 a Pompei, nella pavimentazione della casa del Fauno. La scena ritrae la battaglia di Isso compiuta da Alessandro Magno contro Dario III di Persia. Nel settembre del 1843 il mosaico fu trasferito a Napoli.

Il processo del fotografare le opere d’arte è molto lontano dall’essere semplice, anzi, richiede attenta pianificazione e analisi del caso. L’attrezzatura è fondamentale. Scegliere l’ottica idonea è il primo passo. La missione è non distorcere ma scattare il più possibile “in bolla” con le attrezzature giuste, per evitare ogni possibile distorsione. Bisogna studiare il sistema di luci idoneo, calcolare le luci incidenti, tenere presente di eventuali ostacoli strutturali o logistici e infine non dimenticare mai di lavorare nel pieno rispetto dell’opera d’arte da fotografare.

La mia esperienza

Quando mi è stato commissionato il lavoro, mi sono trovato di fronte a molte difficoltà date dalla grandezza dell’opera e dallo schema di luci giusto da dover utilizzare per poter ricavare l’immagine perfetta, ad alta risoluzione.

 

Non è la prima volta che fotografo opere d’arte o importanti siti museali e archeologici, sia per enti pubblici che privati.

Mi piace lavorare con le ditte di restauro nel settore dei beni culturali perché ogni volta, il lavoro commissionato, rappresenta per me una vera e propria sfida da affrontare.

Il caso che vi sottopongo è la creazione dello scatto del Mosaico della battaglia di Isso.

La strategia

Dopo alcuni sopralluoghi e con l’attenta supervisione dello Staff museale, sempre presente durante ogni fase operativa del servizio fotografico, ho iniziato a realizzare una serie di scatti multipli servendomi di tralicci e costruendo una mappa, foto per foto, dell’intera opera.

Lo studio della luce da utilizzare è stato fondamentale. Ho fatto in modo di lavoro prima con luci soffuse e poi con luci radenti che potessero valorizzare al massimo le tessere del mosaico e quindi la texture dell’opera. Ho suddiviso il mosaico in più “frame” ovvero ho realizzato più fotografie, quindi più immagini in alta risoluzione che poi ho provveduto a posizionare e riallineare correttamente fino ad ottenere l’immagine finale del mosaico, perfetta nel dettaglio, priva di distorsioni e in altissima risoluzione.

Guarda la Gallery del mio Lavoro.

Antonio Rago | Videomaker e Fotografo | Fotografo di opere d’arte

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